Chicco vorrebbe raccontarti una storia di Natale...
PER FARE L'ALBERO CI VUOLE...NASO
C'era una volta un piccolo pupazzo di neve. Era il più piccolo del suo villaggio, così piccolo che per naso aveva un minuscolo pinolo e, in testa, un ciuffo di muschio verde. Nessuno voleva giocare con lui, gli altri pupazzi di neve lo prendevano in giro. Il piccolo pupazzino di animo gentile e generoso, non desiderava altro che avere un amico.
Un giorno, mentre passeggiava, un passerotto iniziò ad inseguirlo perchè voleva mangiargli il naso: il pupazzo tentò di nascondersi sotto ad un albero, dal quale, avendone urtato il tronco, cadde una pigna proprio sulla sua testa, facendogli cascare il piccolo pinolo che aveva in mezzo alla faccia. Il passero li vicino, con un balzo, colse il naso del piccolo, lo inghiottì e scappò via.
Il piccolino, triste e arrabbiato, se la prese con la pigna caduta per essere rimasto senza il naso. La calciò a destra e a sinistra, prima di scagliarla contro un sasso là vicino. Riavvicinandosi alla pigna notò che per l'urto era uscito un pinolo.
Il pupazzo di neve diventò felicissimo, prese il pinolo o lo rimise a mò di naso. Tutto contento abbracciò la pigna, la ringraziò e ci ballò dalla gioia. Da quel giorno il piccolo pupazzo di neve e la pigna divennero inseparabili compagni di giochi. Il pupazzino aveva finalmente un amico con cui poteva fare moltissime cose: renderlo una slitta velocissima per scivolare tra le colline innevate, un ragazzo spaziale con il quale raggiungere mete fantastiche, il cannocchiale di un pirata, una divertente altalena... non c'era limite alla loro fantasia e ai loro giochi. Un giorno, nel bosco, il piccolo pupazzo incontra uno scoiattolino: "Ho tanta fame, oggi non sono riuscito a trovare neanche una ghianda", racconta. Il piccolo pupazzino scuote la pigna facendo uscire un paio di pinoli per regalarli allo scoiattolo che, felice e rimpinzato, lo ringrazia risalendo abilmente sul nocciolo vicino. Più in là incontra un uccellino affamato cosi il pupazzo gli regala un altro pinolo. Il giorno seguente il pupazzo incontra un bambino, anch’esso gli chiede un pinolo: “A cosa ti serve?” gli chiede il pupazzo di neve, “Per fare un grande albero di Natale!” risponde quest’ultimo. “E’ semplice, basta piantare il seme sottoterra, dargli un po’ d’acqua, e presto diventerà un grande e bellissimo albero.
Tornato al villaggio il piccolo pupazzo di neve scopre una brutta notizia: l’albero di Natale del villaggio è scomparso, qualcuno lo ha rubato. “Che Natale è senza l’albero?” pensa amareggiato. A quel punto gli torna in mente ciò che il bimbo gli aveva insegnato, guarda la pigna, la scuote e la riscuote ma, niente, non esce più nulla: i pinoli erano finiti. Il pupazzo si dispera e, ruzzolando nella neve, torna nel bosco per cercare un’altra pigna piena di pinoli. Incontra di nuovo lo scoiattolo e l’uccellino che, venuti a conoscenza del furto, decidono di ricambiare il suo aiuto solcando gli alberi e i cieli, ma è calata la notte, è buio, e non si vede più nulla. “Non ce la faremo mai, quest’anno al villaggio non ci sarà il Natale” dice il pupazzino, rivolgendo il faccino sconsolato verso l’alto. Improvvisamente, quel cielo cosi tetro viene illuminato da una grande stella cometa, il cui raggio si posa sul viso del pupazzino. “Guarda che l’hai davanti al naso!” dice lo scoiattolino vedendo per bene il viso del pupazzo. Essì, spesso le soluzioni più semplici sono proprio lì, davanti al nostro naso, e, in quel caso, la soluzione era proprio il naso, fatto con un piccolo pinolo che può dar vita a un bellissimo albero. Ai tre, ora felici e festanti, non resta che andare al villaggio per piantarlo. La mattina seguente, al risveglio, nel centro del paese, era nato un bellissimo albero di Natale e tutti gli abitanti, vedendo il piccolo pupazzo di neve lì accanto ancora addormentato, compresero il suo gesto. Il piccolo pupazzo aveva salvato il Natale e, insieme agli amici più piccoli – lo scoiattolo e l’uccellino – lo aveva reso grande.
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