Cause e Rimedi per la Depressione Post Partum

Cosa succede al corpo dopo il parto e come uscire dalla tipica sensazione di malessere

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Diventare genitori è un processo alquanto delicato che comporta trasformazioni sia nella vita della donna che dell’uomo; essi si ritroveranno infatti a svolgere il compito importante di accompagnare il figlio nelle diverse fasi della vita.

Un falso mito

La gravidanza costituisce un passaggio cruciale per la donna dal punto di vista biologico, emotivo, evolutivo, esistenziale, tutto avviene all’insegna di cambiamenti vistosi e veloci, la donna ha solo nove mesi per affrontare un’ampia riorganizzazione della propria vita; l’umore potrà oscillare allora tra emozioni e sentimenti contrastanti tra loro.

Il falso mito che chiede alle neomamme di essere sempre felici e brillanti alimentato da aspettative poco realistiche, può portare le donne a sentirsi colpevoli e ad essere poco inclini a cercare aiuto, dimenticando che occorre tempo per adattarsi alla maternità. Genitori non si nasce, si diventa.

Baby Blues: le cause del fenomeno

Un malessere nei giorni dopo il parto potrebbe trattarsi di una reazione piuttosto comune, denominata “baby blues” (“blues” significa malinconia), caratterizzata da una indefinibile sensazione di tristezza, irritabilità e inquietudine, che raggiunge il picco 3-4 giorni dopo il parto e tende a svanire nel giro di breve tempo, generalmente entro le prime due settimane dalla nascita. Rappresenta la più comune e più lieve delle difficoltà del puerperio e la sua insorgenza è dovuta principalmente al cambiamento ormonale nelle ore successive al parto (crollo degli estrogeni e del progesterone) e alla stanchezza fisica e mentale dovuta al travaglio. Può verificarsi in 7 mamme su 10.

I sintomi della Depressione Post Partum

Ma se la mamma manifesta un disturbo dell’umore dopo alcune settimane di gravidanza che interferisce con la serena possibilità d’instaurare un interscambio di comportamenti e di emozioni con il bimbo e le persone a lei vicino, si potrebbe trattare di Depressione Post Partum, un disturbo che colpisce, con diversi livelli di gravità, dal 7 al 12% delle neomamme.

La donna si sente triste senza motivo, irritabile, facile al pianto, non all’altezza nei confronti degli impegni che la attendono. Anche il sonno e l'appetito sono compromessi. Un sentimento ricorrente tra le neomamme, che si trovano a dover affrontare questo problema, è la vergogna mista a senso di colpa per la paura di essere considerate delle madri inadeguate.

La depressione post-parto non è una debolezza o un tratto del carattere, è una vera difficoltà, ma un intervento tempestivo può essere utile per tenere controllati i sintomi e riuscire a godersi a pieno il proprio bambino. Se non riconosciuta e trattata adeguatamente può continuare anche dopo un anno dall’esordio e ampliare così in termini indefiniti le ripercussioni negative sul bambino.

La depressione Post Partum per il padre

In effetti, per i neogenitori le settimane immediatamente seguenti al parto sono molto complesse sia sul fronte della gestione concreta degli eventi, sia perché i compiti, le sfide emotive e le responsabilità devono essere riconosciuti e superati. Anche i neopapà possono soffrire di depressione neonatale a causa del senso di responsabilità o di inadeguatezza che li porta a sviluppare una sorta di preoccupazione, che in alcuni casi (un padre su 25 appunto) diviene pervasiva e si trasforma in una forma conclamata di depressione. 

I rimedi: come uscire dalla depressione Post Partum

Imparare a chiedere aiuto se ci si sente stanche, specialmente quando le ore di sonno sono poche, coinvolgere il partner nell'esperienza della paternità, senza pensare di essere o di dover essere la sola a prendersi cura del figlio, accettando modi diversi dal proprio di accudire e relazionarsi col bambino. Questo, infatti, oltre a migliorare il benessere del piccolo pone le basi per favorire ottimali interazioni familiari presenti e future. La presenza amorevole e competente di un padre emotivamente disposto a mettersi in gioco con il proprio figlio ha una funzione protettiva per la mamma e per il piccolo e aiuterà a superare questo momento di tensione emotiva. Ecco qualche altro consiglio utile:

  • Scegliere uno stile di vita salutare. come ad esempio una passeggiata con il proprio bambino da includere tra le attività quotidiane.
  • Mangiare in maniera sana.
  • Porsi delle aspettative realistiche senza far pressione a se stessi per ogni cosa che si ha da fare. Fare ciò che si riesce, lasciando perdere il resto.
  • Quando è possibile coinvolgere i nonni che sono nella maggior parte dei casi figure insostituibili nell’infanzia, approfittare dei loro aiuti e non pretendere di dover avere tutto sotto controllo. La casa sta bene anche se in disordine, le magliette vanno bene anche se non sono stirate.
  • Prendersi il tempo necessario per se stesse, curare il proprio aspetto, uscire di casa, far visita ad un’amica e ritagliare un po’ di spazio per la coppia.
  • Evitare l'isolamento. Restare in contatto con le altre mamme conosciute al corso pre-parto e, potendo, partecipare ai corsi di massaggio infantile.
  • Ricordarsi che il modo migliore per prendersi cura del proprio bambino è prendersi cura anche di se stessi.