Sintomi pre parto

Quali sono i sintomi nei giorni prima del parto e come capire se il parto è vicino

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Generalmente i primi sintomi del travaglio compaiono anche alcuni giorni prima del momento del parto vero e proprio, nelle ultime settimane infatti gli ormoni stimoleranno il corpo a prepararsi per il travaglio. La donna ha quindi tutto il tempo per riconoscere questi segnali. Vediamo ora insieme i segni tipici del pre-travaglio e quali segnali invece indicano che la mamma ha iniziato la fase di transizione che la porterà verso il travaglio vero e proprio.

Ecco i sintomi della fase pre-travaglio: questi possono verificarsi in qualsiasi sequenza- nell’arco di settimane, giorni o ore – e potreste anche non accorgervene.

Appoggio

Prima che inizi il travaglio, il bambino si sposterà sistemandosi più in profondità nel bacino; questo potrà dare sollievo al bruciore di stomaco ed alleviare la pressione sui polmoni ma premendo più sulla vescica potrebbe comportare il bisogno più frequente di fare pipì. Infine, aumentando la pressione sui vasi sanguini della parte bassa del corpo potreste notare un rigonfiamento nella zona delle caviglie e dei piedi specialmente nei periodi più caldi. Mantenete il più possibile le gambe sollevate, sistematevi sul fianco sinistro aiutandovi con un cuscino per la gravidanza.

Mal di schiena

Conseguentemente a quanto appena visto, tra i sintomi più comuni della fase pre parto è il fastidioso dolore alla schiena, specialmente nella zona lombare e dell’osso sacro. Anche in questo caso il motivo è l'abbassamento della posizione del feto nel grembo materno.

Sintomi della sindrome premestruale

Sensazioni simili a quelle che si provano prima dell’arrivo del ciclo come stanchezza, mal di testa, irritabilità possono comparire appena prima del travaglio. Alcune donne soffrono anche di diarrea.

Disturbo del sonno

Dovuto principalmente all’attività ormonale e all’ansia del parto. Questo non vuol dire solo dormire meno ma che, al contrario, potreste anche avvertire un gran bisogno di dormire e riposare.

Sindrome del nido

Si tratta di una condizione meramente psicologica e non è altro che quello stato d’animo che porta la mamma a voler garantire un arrivo del bebè sereno ed organizzato, portandola a sistemare la casa o a preparare gli ultimi dettagli della cameretta del piccolo.

 

Ecco ora i sintomi che sanciscono il periodo di transizione verso il travaglio vero e proprio:

Contrazioni pre-parto

Nelle ultime settimane di gravidanza le contrazioni saranno una compagnia piuttosto costante per la donna: l’utero infatti inizia a prepararsi per il parto. Queste contrazioni, chiamate anche contrazioni di Braxton-Hicks possono durare anche fino a 30 secondi, compaiono ad intervalli regolari e spesso, se ci si alza o se ci si muove, scompaiono. Man mano che i giorni passano esse tendono ad aumentare di frequenza e intensità anche se non sono ancora le contrazioni vere e proprie del travaglio. Per essere sicure di ciò potete cronometrarle: quanto durano e quanto sono distanti tra loro? Il travaglio è iniziato quando le contrazioni si fanno più intense e dolorose tanto che la donna, al lor sopraggiungere, ha spesso bisogno di fermarsi e appoggiarsi a qualcuno o qualcosa, se durano un minuto o più e se si susseguono con uno schema regolare.

Perdita del tappo cervicale

Durante la gravidanza, la cervice è occupata da materiale mucoso che impedisce ai microrganismi patogeni la risalita nell’utero. All’inizio del travaglio quando la cervice inizia a dilatarsi in preparazione al parto, questo tappo scivola e viene espulso. La donna se ne accorge poiché rileva la fuoriuscita di una sostanza bianca, densa e inodore striata di sangue e a volte seguita da una piccola perdita ematica. Questo sintomo è indice che il parto è ormai prossimo anche se – isolato da altri sintomi - non fornisce alcuna indicazione precisa sulla data del parto: infatti potrebbe accadere anche diversi giorni prima dell’inizio del travaglio.

Rottura delle acque

La rottura delle acque è la rottura del “sacco” che contiene il liquido amniotico in cui è immerso il bambino durante la gravidanza. Generalmente a questa rottura consegue la discesa di liquido caldo, incolore e inodore: queste caratteristiche aiutano a differenziarlo dall’urina o dalle comuni perdite vaginali più viscose e non continue. La quantità di liquido amniotico che fuoriesce è variabile: se infatti il sacco si fora solamente in un punto la perdita risulta contenuta e costante e avviene in corrispondenza dei movimenti della mamma; contrariamente se si rompe completamente, la quantità di liquido che fuoriesce sarà ingente.

 

È bene dire che questi ultimi due segnali potrebbero anche non comparire nei giorni precedenti ma verificarsi direttamente durante il travaglio o nel caso della rottura delle acque, direttamente durante la fase espulsoria del parto quando cioè il feto attraversa il canale del parto per venire alla luce.