Diastasi addominale: cos’è, cause, sintomi e rimedi

di Fabiana Toneatto - Dott.ssa Ostetrica

La diastasi dei retti addominale nel post-parto

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La diastasi addominale è una condizione che può occorrere in seguito a una gravidanza, in quanto dovuta al progressivo accrescimento dell’utero al fine di accogliere il bambino con una conseguente pressione addominale. Vediamo insieme all’ostetrica Fabiana Toneatto quali sono le cause, i sintomi e come curarla.

Cos'è la diastasi addominale

Per diastasi addominale si intende l’allontanamento, la separazione dei muscoli retti addominali dalla “linea alba”, la linea che mantiene uniti e solidali i due retti di destra e di sinistra, e che consente il contenimento degli organi interni. Essa è dovuta alla necessità a cui va incontro il corpo, con il passare dei mesi della gravidanza, di far spazio per accogliere la crescita del feto all’interno dell’utero. In molti casi è presente fisiologicamente durante la gravidanza per regredire poi spontaneamente nel giro di qualche mese dopo il parto. 


La diastasi addominale post partum può limitare l'attività fisica in quanto i muscoli addominali indeboliti non riescono a sostenere adeguatamente la colonna vertebrale e il tronco durante l'esercizio fisico. Inoltre, la diastasi addominale può causare dolore lombare e incontinenza urinaria, rendendo difficile l'esecuzione di alcuni esercizi.


L'attività fisica intensa può anche peggiorare la condizione di diastasi addominale, allungando ulteriormente il tessuto connettivo tra i muscoli addominali e rendendo più difficile la riparazione.


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Diastasi addominale post-parto: quali sono le cause?

Tra le principali cause dell’allontanamento dei muscoli retti addominali troviamo:



  1. Gravidanza: la gravidanza è la causa principale della diastasi addominale. Durante la gravidanza, il feto in crescita esercita una pressione sui muscoli addominali. In particolare, si verifica con gravidanze gemellari e gravidanze con bimbi di peso elevato.
  2. Parto: il parto può anche contribuire alla diastasi addominale, specialmente se è stato un parto difficile o se sono stati utilizzati strumenti come le forceps.
  3. Genetica: la diastasi addominale può essere ereditaria e alcune persone possono essere più predisposte a svilupparla rispetto ad altre.
  4. Età: le donne di età superiore ai 35 anni sono maggiormente predisposte a questa problematica.

Quali sono i sintomi della diastasi addominale?

I sintomi della diastasi addominale possono variare da persona a persona e possono includere:


  1. Una protuberanza o una sporgenza nella zona dell'addome, anche detta “pinna”, soprattutto durante l'esecuzione di sforzi o sollevamento pesi, talvolta associata anche ad ernie ombelicali
  2. Dolore lombo-sacrale, specialmente dopo aver sollevato oggetti pesanti o aver eseguito esercizi che richiedono una forte contrazione dei muscoli addominali.
  3. Postura scorretta, con una tendenza a sporgere il bacino in avanti per compensare la debolezza dei muscoli addominali.
  4. Incontinenza urinaria, specialmente durante l'esecuzione di sforzi o sollevamento pesi.
  5. Difficoltà a respirare profondamente o a tossire a causa della debolezza dei muscoli addominali.
  6. Difficoltà a eseguire esercizi addominali tradizionali, come gli addominali, a causa della separazione dei muscoli addominali.
  7. Una sensazione gonfiore addominale, anche con difficoltà digestive.

Come diagnosticare la diastasi addominale?

La diastasi addominale può essere diagnosticata dal medico attraverso una serie di test per valutare la separazione dei muscoli addominali.

Il test più comune prevede che il medico posi le dita sulla linea alba e chieda alla paziente di sollevare testa e spalle. Se i muscoli addominali sono separati, il medico può così capirne l’entità.In alcuni casi, potrebbe essere necessario un ulteriore esame, come una ecografia, per confermare la diagnosi.


Vi sono diversi gradi di gravità del problema:


  • Diastasi lieve: la separazione dei muscoli è inferiore ai 2 cm, circa 2 dita. Questa può essere considerata una condizione normale durante la gravidanza e, probabilmente, tenderà a risolversi spontaneamente nel corso del tempo.
  • Diastasi moderata: la separazione dei muscoli è compresa tra 2 e 4 cm, circa 2-4 dita. Questa condizione è più evidente e può causare sintomi come dolore lombare, debolezza addominale e postura scorretta. In questo caso, è consigliabile seguire un programma di esercizi mirati con il supporto di un medico o di un fisioterapista.
  • Diastasi grave: la separazione dei muscoli è superiore ai 4 cm, circa 4 dita. Questa condizione è spesso associata a sintomi significativi come sporgenza addominale, dolori e instabilità del tronco. In questo caso, per riparare la diastasi potrebbe essere necessario un intervento chirurgico.

Diastasi addominale, come curarla

Come anticipato, la cura della diastasi addominale dipende dalla gravità della condizione. In ogni caso, è importante consultare un medico o un fisioterapista specializzato per una valutazione accurata e per determinare il trattamento più appropriato. Ogni caso è unico e richiede un approccio personalizzato.


In caso di diastasi particolarmente gravi, è necessario un intervento chirurgico che prevede il posizionamento di particolari reti sintetiche sotto i muscoli, con l’obiettivo di avvicinare e irrobustire la parete addominale.

 

In caso di diastasi lievi, la maggior parte dei casi può migliorare notevolmente entro le prime 8 settimane dal parto; mentre i casi moderati possono richiedere dai 4 ai 6 mesi e possono risolversi con un trattamento fisioterapico



In cosa consistono questi esercizi specifici? Non si tratta dei classici addominali, ma di esercizi mirati a rinforzare la fascia addominale e a recuperare una corretta postura, tramite respirazione e ginnastica ipopressiva, ovvero movimenti che tendono diminuire la pressione endoaddominale, e un graduale ritorno al carico. Nel caso in cui si decida di seguire un percorso riabilitativo è bene lavorare contemporaneamente anche sul recupero della funzionalità del pavimento pelvico per ottimizzare l’azione sinergica di tutta la muscolatura.