Come affrontare la gelosia del primogenito

I consigli degli esperti per gestire la gelosia tra fratelli

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La gelosia quando nasce un fratellino

Quando arriva un fratellino o una sorellina è molto facile che il figlio maggiore vada incontro a una crisi, che può manifestarsi in diversi modi: gelosia, comportamenti regressivi, isolamento o, al contrario, attaccamento morboso alla mamma. A nessuno piace diventare secondi dopo essere stati a lungo primi. Una piccola crisi per un nuovo arrivo in famiglia è un passaggio obbligato della crescita ed è un bene che si manifesti, perché è indice di sensibilità e di attaccamento affettivo ai propri genitori.

Come affrontare la gelosia dei fratelli maggiori

La gelosia è il sentimento più comune e umano che esista a tutte le età, e va accolto come un qualcosa di naturale. In questo senso l’infanzia è un banco di prova, perché il bambino, per la prima volta nella sua vita, ha un rivale in campo affettivo, che vede come un intruso introdottosi nel suo spazio, e soffre per la sua presenza. Sicuramente avere un fratello rende la vita più piena e i figli all’interno della famiglia possono sperimentare emozioni difficili da provare in altri contesti. Il bene fraterno, la complicità e la rivalità, il litigio sono alcuni dei sentimenti o comportamenti che i figli possono provare in assoluta protezione e diventare quindi più esperti poi per riviverli nel mondo.

Gelosia per il fratellino: cosa fare

Non bisogna sottovalutare questi sentimenti: si tratta di un momento realmente difficile per il bambino ed è importante che i genitori sappiano affrontare questa fase nel migliore dei modi, affinché la nascita del fratellino venga vissuta dal piccolo come una piacevole novità. Le regressioni scaturiscono dalla convinzione che essere piccoli ha molti più vantaggi.

Se il bambino è grandicello (dai cinque anni) si può affrontare il discorso in modo diretto, spiegandogli che non deve preoccuparsi per questo cambiamento perché la mamma e il papà gli vogliono sempre tanto bene come e più di prima. I più piccoli, verso i due-tre anni invece colgono di più la gestualità, quindi è bene che gli si faccia sentire il più possibile la vicinanza fisica accarezzandoli, toccandoli e interagendo con loro.

Il maggiore deve essere coinvolto nel momento della nascita del fratellino, andando a trovare la madre in clinica e allora un’idea utile potrebbe essere quella di includere una sua foto incorniciata tra gli oggetti da mettere nella valigia per il parto, per fargliela trovare sul comodino del letto dell’ospedale e fargli sentire che anche nei giorni di lontananza la mamma l’ha voluto vicino. Vanno bene anche dei piccoli doni, da consegnargli al suo arrivo in reparto come segno di essere sempre nei suoi pensieri. Il giorno delle dimissioni è bene che il bambino aspetti a casa mentre papà va a prendere mamma e neonato, se l’orario previsto di rientro coincide con quello scolastico, il figlio può rimanere a casa da scuola o dall’asilo, per dargli la possibilità di accogliere il nuovo arrivato e di vivere appieno, come parte integrante della famiglia, questo momento speciale. I regali per il maggiore, portati dalla mamma al rientro, saranno molto graditi.

Se il bambino si mostra particolarmente geloso del rapporto a due tra madre e neonato, per ristabilire con lui complicità e confidenza gli si può proporre un’attività da fare solo in due: un gioco, una lettura, un film.

Il maggiore può inoltre essere coinvolto nella cura del fratellino. Si potrebbero dare al bambino piccoli compiti così da non farlo sentire escluso nei momenti di intimità tra mamma e neonato e responsabilizzarlo nel ruolo di fratello più grande: può lavargli i piedini durante il bagnetto, prendere il pannolino pulito, scegliere la tutina da mettergli, e così via. Se invece non mostra interesse per questi lavoretti, non bisogna insistere: non deve essere un’imposizione.

Inevitabilmente, quando arriva in casa un piccolo, il maggiore “diventa grande”, ciò che è sbagliato è ricordarglielo continuamente e non pretendere da lui cose troppo elevate o affidargli compiti che lo possano appesantire. È importante continuare comunque a guardarlo e vederlo per il bambino piccolo che è.

Le reazioni più comuni

La gelosia si manifesta quando un figlio non ha più la certezza di essere amato come prima e cerca in tutti i modi di tornare al centro della scena. Alcuni bimbi ricominciano a bagnare il letto, si mettono il dito in bocca, vogliono dormire con mamma e papà. Una buona risposta piena di affetto e di attenzioni da parte dei genitori, fa riprendere ai bambini il proprio itinerario di sviluppo e rende questo periodo transitorio. La gelosia può essere vissuta dal figlio grande verso il piccolo o anche viceversa, in alcuni periodi evolutivi diversi cioè quando il grande raggiunge alcune autonomie o privilegi che il piccolo ancora non ha raggiunto: rimanere alzato ancora un po’, avere dei giochi “da grandi”.

Se tali atteggiamenti uniti a momenti di aggressività verso la mamma o il fratellino diventano persistenti, è sempre possibile chiedere un aiuto per aiutare la famiglia a superare il momento di difficoltà.