“FACCIAMO SQUADRA E CAMBIAMO LE COSE!”

Fabrizia Spinelli ci racconta cosa vuol dire essere una mamma single, e seguire le proprie passioni.

https://www.chicco.it/dw/image/v2/BJJJ_PRD/on/demandware.static/-/Sites-Chicco-Italy-Library/it_IT/dw1fbfa8b9/site/13-Consigli/Articoli/Essere Madre/fabrizia-spinelli-facciamo-squadra-e-cambiamo-le-cose/16.9.png

La storia di Fabrizia inizia con una passione, quella per la moda.

Il suo blog "Cosa mi metto???" è nato nel 2011 e tratta di moda e tendenze, ma anche di bellezza e viaggi; è una finestra sul suo mondo e sul suo stile di vita.

Nel 2013 nasce Camilla, e oltre ad essere una blogger, una giornalista, diventa anche una madre. 

 

Oggi Fabrizia continua a condividere la sua quotidianità sui social e, come scrive lei stessa sul suo profilo IG, “parla di divorzio senza tabù”: è infatti una mamma single che racconta la propria esperienza, l’importanza di un rapporto equilibrato e sano tra due genitori che devono educare e crescere una figlia insieme.

La sua storia è anche quella di tante madri che non hanno una voce per parlarne, e per questo l’abbiamo intervistata.

 

Com’è nato il tuo progetto Cosa Mi Metto?

È nato in un momento di transizione: ero in pieno trasloco e mi stavo spostando da Roma a Napoli. In attesa di trovare una nuova occupazione, ho aperto un blog semplicemente per passione: volevo avere la possibilità di condividere i miei interessi legati al mondo della moda, conoscere nuove persone e scambiare idee con altri. A poco a poco, da quello che era uno spazio tutto mio si è creata una bellissima community. Con l’arrivo di Instagram, mi sono “trasferita” lì e se all’inizio condividevo una raccolta dei miei look, con il tempo è diventato il mio vero e proprio diario personale: ho cominciato a condividere sempre più le mie giornate e tutti i miei interessi.

Com’è cambiata la tua vita quando è nata tua figlia?

Ho sempre pensato che un giorno avrei avuto dei figli, ma non così presto! Quando ho avuto Camilla avevo 27 anni e il suo arrivo ha cambiato totalmente il mio mondo. Per me non c’è cosa più bella di essere una mamma, ma all’inizio ho dovuto ripensare da zero a come organizzare e vivere le mie giornate: da quel momento in poi, infatti, avrei dovuto pensare e fare tutto per due. I social erano e sono una parte importante del mio lavoro e della mia vita e quindi mi è venuto spontaneo includere anche Camilla nel mio profilo Instagram. Era una condivisione spontanea.

Parlaci della tua esperienza di genitore single: cosa consigli a chi deve crescere un figlio da sola?

Con il padre di Camilla c’è un buon rapporto, mi supporta e mi aiuta, ma vive in un’altra città e la distanza può complicare le cose e a volte mi sono sentita sola. Quando si cresce un figlio da soli si corre il rischio di farsi schiacciare dal peso delle responsabilità e dal pensiero di dover riuscire a fare tutto, ma uno degli insegnamenti più importanti che ho imparato da mamma single è che non bisogna avere paura di chiedere aiuto! 

Io ho la fortuna di avere ancora i miei genitori che mi hanno da subito aiutato, ma con il tempo ho anche creato una “rete” di mamme con cui ci supportiamo a vicenda. Questa rete mi permette di organizzarmi, di riuscire a dedicare tempo al mio lavoro, di ricavare degli spazi per le mie passioni e soprattutto permette a Camilla di non dovere rinunciare alla sua quotidianità che è altrettanto importante. È un lavoro di squadra, un gioco ad incastri e uno scambio reciproco: ogni mamma mette a disposizione il proprio tempo e le sue disponibilità per aiutare le altre e viceversa.

Secondo te perché la mono genitorialità è ancora un argomento “difficile” da affrontare nella società?

Spesso, nella società di oggi, si crede ancora che le responsabilità di un figlio debbano ricadere sempre sulla madre ma un figlio è di entrambi i genitori (quando ci sono tutti e due) e quando i genitori sono separati o soli questa credenza sembra accentuarsi ancora di più. Nel mio caso siamo due genitori separati e che vivono lontani, questo può rendere a volte il tutto più complicato. Quello che facciamo per Camilla è cercare di mettere al primo posto lei e i suoi bisogni, senza tralasciare e cercando sempre di comprendere le difficoltà di entrambi. Non è semplice, ma trovare un equilibrio e rispettare i bisogni di ognuno per me è fondamentale.

Un “trucco” per gestire agilmente lavoro, maternità e le proprie passioni?

Se in settimana una grande parte del mio tempo è occupata dal lavoro, nei weekend mi dedico totalmente a Camilla, una cosa per me importante è comunque riuscire a passare del tempo anche con le mie amiche e ritagliarmi i miei spazi. In questo senso i nonni sono stati fondamentali perché posso lasciare Camilla con loro. All’inizio non è stato semplice, lei si offendeva quando la lasciavo con i nonni e io, seppur convinta della mia scelta, non ero del tutto serena, ma ho sempre cercato di essere chiara, spiegandole e condividendo con lei le mie scelte, e pian piano la situazione è migliorata. Ora quando esco e mi prendo i miei spazi, riesco a farlo gestendo il mio senso di colpa, consapevole che lei è tranquilla. La condivisione è la chiave, soprattutto con i figli.

Secondo te, abbiamo bisogno di maggiore “unione” tra donne per cambiare in meglio la società?

Io penso che l’unione non possa che fare la forza! Per me costruirmi una rete di mamme-alleate è stata una salvezza e un grandissimo supporto. Sono convinta che se noi donne ci alleassimo, riusciremmo a fare tantissimo, e cambiare anche il mondo. Penso che questa condivisione reciproca debba essere globale. Forniamo una squadra e cambiamo le cose!