Il ruolo dei nuovi compagni nella crescita dei figli

di Rossana Gonella - Psicologa

Consigli utili da tenere in considerazione

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Come fare perché i nuovi partner abbiano un rapporto costruttivo con i bambini che non sono figli loro? Premettendo che ogni famiglia è unica e occorre sempre un gran lavoro di ascolto interiore e reciproco, ci sono alcuni aspetti cui è importante dare attenzione per fare in modo che i genitori acquisiti siano una risorsa preziosa per tutti.


La famiglia allargata

Si stima che in Italia, attualmente ci siano più di mezzo milione di famiglie allargate o ricomposte, cioè coppie in cui almeno uno dei due coniugi, prima di dar forma a una nuova famiglia, ha avuto dei figli dalla relazione precedente. E i figli, all’interno di queste famiglie ricostituite, si ritrovano ad avere quello che è il “terzo genitore”, termine usato per indicare il nuovo partner di mamma e/o papà.

Gli assetti familiari delle famiglie ricostituite si basano su dinamiche nuove, ricche e complesse e l’equilibrio da trovare non è dato, occorre costruirlo giorno dopo giorno.


Non sostituirsi ai genitori

Il ruolo di “terzo genitore” è complesso, vive con i bambini la quotidianità, è presente come figura di riferimento; dà supporto nelle gioie e fatiche ma, allo stesso tempo, deve stare ben attento a non sostituirsi ai genitori, che devono rimanere bene individuati nei loro ruoli. L’atteggiamento ideale, indicato dagli psicologi, è che offra sostegno emotivo ed una relazione amichevole senza imporre la propria autorità.

Atteggiamento empatico

La psicologa Anna Oliviero Ferraris, nel suo libro "Il terzo genitore. Vivere con i figli dell'altro" scrive “il terzo genitore deve essere soprattutto empatico con i figli dell'altro, mettersi nei loro panni. Non dovrà mai essere giudicante, essere aperto al cambiamento, reagire con diplomazia e mai in maniera dura. Solo così si potrà conquistare la loro fiducia e costruire un rapporto positivo e affettivo."

Dialogo e apertura al confronto

Con il dialogo si può approfondire la conoscenza reciproca, conoscere il punto di vista dei figli, coinvolgerli, dar loro modo di esprimere i loro pensieri ed emozioni. In questo modo gli adulti possono ottenere informazioni utili su come comportarsi, risolvere momenti di crisi e malumori, attivarsi per il benessere dei bambini e di tutta la famiglia.


Incentivare i figli acquisiti a mantenere un buon rapporto con il genitore biologico

Quando il/la nuovo/a partner non crea competizioni e non cerca di sostituirsi a mamma e papà, i figli non sentono di infrangere la fedeltà al genitore biologico legandosi al terzo genitore. Anzi, i legami saranno più fluidi ed elastici e i figli avranno diverse figure di attaccamento con cui stabilire un rapporto diverso.


Rispettare spazi e tempi

Che si tratti di uno spazio fisico, come la propria camera, che di un luogo mentale, occorre garantire ai figli del partner il rispetto per l’autonomia e per la privacy, limitando atteggiamenti invadenti. Allo stesso modo occorre pazienza, gradualità, tatto e adeguamento costante ai tempi dei figli per permettere di creare e mantenere fiducia e intimità.


Proporre cose da fare insieme

Coinvolgere i figli del partner per fare qualcosa insieme, aiuta a far crescere la conoscenza reciproca e la complicità. Trovare attività e passioni condivise può essere una buona strategia per creare un clima autentico e uno spazio comune.

In conclusione, quando i bambini o ragazzi incontrano un adulto ben disposto e non giudicante che sa entrare in rapporto in modo adeguato, con rispetto ed empatia, sono contenti di legarsi a lui. E quando gli adulti usano buon senso e sensibilità verso le esigenze e i tempi dei figli del partner, che sono personalità in itinere, si crea un modello utile per un corretto e sano sviluppo affettivo-relazionale e la convivenza all’interno della famiglia che si ricostituisce sarà il più armoniosa possibile.