Il bambino a 3 anni

Come sono i bambini a questa età e come i genitori possono accompagnarli al meglio

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I 3 anni coincidono con un periodo di transizione importante da uno stadio all’altro. In alcuni periodi i bambini possono sembrarci grandi e maturi, mentre in altri si comportano ancora come se fossero piccoli. I genitori possano aiutare i loro figli a crescere, imparando a leggere i loro bisogni fisiologici. Vediamo quali sono gli elementi che caratterizzano il bambino a 3 anni di età e come sostenere la sua crescita.


L’importanza delle relazioni

Ogni bambino a 3 anni comincia a vivere un universo di rapporti: da quello unico e speciale con mamma e papà si apre al mondo della scuola dell’infanzia e al rapporto con i pari. Andando all’asilo avrà modo di stabilire nuove relazioni “triangolari”. Inizierà a comprendere che i sentimenti d’amore possono essere associati anche ad altre emozioni come l’odio, la gelosia. Emergeranno le “e” sociali: emozioni-empatia-imbarazzo (embarassment) e invidia (envy). I bambini di tre anni potranno esprimere i propri sentimenti soprattutto attraverso il gioco simbolico e lo sviluppo del suo linguaggio, ora molto più ricco e completo di vocaboli. Più sarà creativa e ricca di stimoli la sua giornata e più attraverso il gioco libero o organizzato e con regole, come ad esempio tramite il gioco di società, sarà in grado di risolvere i conflitti emotivi che inevitabilmente vive durante la quotidianità.

Il ruolo e il valore del gioco nel bambino di 3 anni

I bambini di 3 anni imparano tutto durante il gioco, imparare è apprendere giocando: questo è il loro compito principale. In questo modo si possono far sperimentare sia successi che fallimenti ma la frustrazione che prova durante la non riuscita lo porterà a provare e riprovare fino a riuscirci. Questo traguardo lo farà sentire capace. L’adulto rimane sempre il punto di riferimento ma essi devono osservare, ma rimanere in disparte e intervenire solo se richiesto senza mai sostituirsi perché altrimenti il messaggio sarebbe negativo e controproducente. Durante il gioco di fantasia e del “far finta”, il bambino usa qualsiasi oggetto e persona per ricreare situazioni, mettendo in atto una vera e propria rappresentazione di aspetti della sua vita e delle sue emozioni: incoraggiatelo! Questo gioco avrà la sua massima esplosione al terzo anno. Può comparire anche il famoso “amico immaginario” che lo aiuterà a sviluppare tutti i suoi sentimenti sia positivi sia negativi e potrà mettere in atto azioni che gli permetteranno di riconoscere le proprie paure affinché sia più facile combattere e contrastare sia quelle consce che quelle inconsce che inevitabilmente affiorano durante il processo di crescita.


Lo sviluppo della motricità fine nel bambino di 3 anni

Si affinano anche le capacità motorie più sofisticate, che richiedono una maturità sia neurologica che emotiva, come la motricità fine, da intendersi come controllo motorio sui piccoli movimenti delle mani e delle dita: imparerà a tagliare, infilare, disegnare. Strettamente legato al contesto motorio-prassico, il pasto è uno dei momenti più importanti della giornata. Il bambino di tre anni è in grado di mangiare in autonomia e con regolarità i pasti principali, ma è fondamentale che i pasti stessi diventino momento di condivisione con la famiglia: è fondamentale organizzarsi perché questo avvenga per il benessere di tutta la famiglia.


Autonomia a tre anni di età

Il bambino a tre anni si muove ormai in completa autonomia ed è in grado di provvedere ai propri bisogni base, rafforzando così la propria autostima. Mamma e papà devono “preparare” un ambiente che faciliti il più possibile questa autonomia, rimanendo sempre pronti a sostenere il piccolo in caso di una mancata riuscita spiegando perché può succedere, comprendendo lo stato d’animo e visualizzando quali possono essere le azioni che permetteranno a lui o lei di imparare ad essere autonomo. E’ il caso dell’utilizzo del vasino o del riduttore, dell’iniziare a svestirsi e vestirsi da solo, del lavarsi o del mangiare da solo.

Se vuoi sapere come aiutare il bambino in età prescolare leggi Lo sviluppo cognitivo dai 2 ai 6 anni.