Capoparto, il primo ciclo dopo la gravidanza

Quando arriva e cosa aspettarsi dal primo ciclo post-parto

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Diventare madre è un'esperienza incredibile e l'inizio di un nuovo ed emozionante capitolo della vita. Nel primo periodo dopo il parto però il corpo della donna attraversa enormi cambiamenti per riuscire a tornare alla normalità. Tra questi, la ripresa del ciclo mestruale

Molte donne vivono l'attesa del ciclo dopo il parto con ansia: sarà lo stesso di prima o ci saranno perdite di sangue più abbondanti? Sarà più doloroso? Quando arriva e quanto dura? Capire quando aspettarsi il primo ciclo mestruale post-partum e come potrebbe apparire può alleviare parte di questa incertezza. In questo articolo analizzeremo in dettaglio quando arriva il capoparto, quali sintomi sono normali e quando è il caso di consultare un medico.

Che cos’è e quando arriva il capoparto?

Nelle settimane successive al parto il corpo attraversa un periodo di recupero: l'utero si riduce gradualmente, tornando alle sue dimensioni normali, e i livelli ormonali cominciano a stabilizzarsi. Il capoparto è il primo flusso mestruale dopo la gravidanza ed è il segnale che il corpo ha completato una buona parte del suo processo di ripresa post parto.


Il capoparto non ha un momento fisso di comparsa e può variare in base a diversi fattori individuali, oltre che ad altre variabili come la ripresa dell'uso della pillola anticoncezionale, lo stress, l'allattamento al seno e la frequenza delle poppate.

Allattamento e capoparto: quale relazione?

L'allattamento al seno, soprattutto se esclusivo, tende a ritardare il ritorno del capoparto (amenorrea lattazionale). Questo perché l'ormone prolattina, la cui produzione è stimolata dalla suzione del bambino sopprime l'ovulazione e, di conseguenza, il ciclo mestruale. Per questo, chi allatta potrebbe non avere il ciclo per 6-8 mesi o persino un anno. L'inizio dello svezzamento e la diminuzione della frequenza delle poppate agevolano la ricomparsa dell'ovulazione. Tuttavia, la tempistica è molto variabile.  


Nelle donne che non allattano o praticano un allattamento misto, il ciclo mestruale tende a ripresentarsi più precocemente, solitamente già dopo 6-8 settimane dal parto. Il capoparto per chi ha avuto un parto cesareo non presenta differenze sostanziali rispetto a chi ha avuto un parto naturale: il capoparto dipende più dall’allattamento che dalla modalità di parto

In ogni caso, il ritorno delle mestruazioni non influisce negativamente sulla capacità di continuare ad allattare né sulla qualità del latte.

Sintomi e durata del capoparto

Il primo ciclo mestruale dopo il parto segna la ripresa dell’attività ovarica. Ogni donna può viverlo in modo diverso, sia per quanto riguarda quelli che sono definiti i sintomi del capoparto che per la durata dello stesso. 


Prima che cominci, alcune donne avvertono fastidi premestruali simili a quelli precedenti alla gravidanza, come crampi addominali o tensione mammaria, mentre altre notano solo un lieve disagio o addirittura nessun sintomo. Gli sbalzi ormonali possono portare mal di testa, irritabilità e variazioni dell'umore: questi sintomi sono del tutto normali ed evidenziano l'impegno del tuo corpo nella ripresa del suo perfetto funzionamento.


Il flusso del capoparto può essere più abbondante, scarso o irregolare rispetto a prima della gravidanza; è normale anche osservare piccoli coaguli di sangue e cambiamenti nel muco cervicale, che può risultare più denso o più fluido di quello abituale. 


Per quanto riguarda la durata, il capoparto può variare da pochi giorni fino a una settimana, ma nei primi mesi il ciclo potrebbe non essere regolare. L'importante è distinguere il capoparto dalle lochiazioni, ovvero le normali perdite post-parto, che possono protrarsi anche per diverse settimane. Se si notano perdite marroni prima del capoparto, generalmente non c'è da preoccuparsi, ma se queste sono accompagnate da sintomi anomali è sempre bene consultare un medico.

Mestruazioni dopo il capoparto

Dopo il capoparto non è insolito riscontrare delle irregolarità per qualche mese prima di tornare ad una stabilità. È importante ricordare che il corpo sta ancora adattandosi ai cambiamenti ormonali post-partum, quindi alcune variazioni nella frequenza e nell'intensità del ciclo sono del tutto normali.


Il ciclo mestruale potrebbe non tornare anche per alcuni mesi dopo il capoparto, soprattutto nelle donne che allattano esclusivamente al seno. Se questo ritardo però continua oltre i 6-12 mesi dalla data del parto, è consigliabile consultare un ginecologo per escludere eventuali squilibri ormonali. Alcune condizioni, come la sindrome dell'ovaio policistico o disfunzioni tiroidee post gravidanza, infatti, potrebbero influenzare il ritorno delle mestruazioni.

Capoparto: quando preoccuparsi?

Sebbene la comparsa e le caratteristiche del capoparto siano estremamente variabili, ci sono alcuni segnali che indicano la necessità di un consulto medico:


  • Capoparto che non arriva: non è generalmente motivo di preoccupazione immediata, soprattutto se si allatta al seno esclusivamente (può tardare molti mesi). Se non si allatta o l'allattamento è misto e il ciclo non compare entro 3-4 mesi dal parto, o se vi sono altri sintomi associati, è consigliabile un consulto medico.
  • Capoparto abbondante: il primo ciclo può essere più abbondante del solito. Diventa preoccupante se il flusso è emorragico (richiede cambio di assorbente ogni 1-2 ore), se sono presenti coaguli molto grandi o se si associano sintomi come debolezza estrema, pallore o vertigini.
  • Capoparto dopo 20 giorni: un sanguinamento a soli 20 giorni dal parto è molto probabilmente la continuazione delle lochiazioni piuttosto che un vero capoparto, specialmente se si allatta. Un vero ciclo ovulatorio è raro così precocemente. Tuttavia, se il sanguinamento è rosso vivo e abbondante dopo che le lochiazioni si erano ridotte, è meglio consultare il medico per escludere complicazioni.
  • Capoparto con perdite marroni: perdite marroni all'inizio o alla fine del flusso sono comuni e indicano sangue più vecchio. Possono caratterizzare l'inizio del capoparto o presentarsi come spotting premestruale. Non sono tipicamente preoccupanti, a meno che non siano associate a cattivo odore (possibile infezione) o dolore significativo.

Capoparto e nervosismo del neonato: c’è correlazione?

Come visto, la comparsa del capoparto coincide con significative fluttuazioni ormonali nella madre. Sebbene non vi sia una forte evidenza scientifica diretta che leghi il capoparto a un aumento marcato del nervosismo neonatale, alcune madri che allattano riferiscono cambiamenti temporanei nel comportamento del bambino in concomitanza con il ciclo. 


Questo potrebbe essere ipoteticamente attribuito a lievi e transitorie variazioni nella composizione o nel sapore del latte materno, o a una possibile, seppur minima, diminuzione temporanea della produzione lattea, dovuta agli ormoni. Tuttavia, è fondamentale tenere a mente che il nervosismo e l'irritabilità nel neonato sono comuni e multifattoriali. Spesso, la coincidenza temporale tra capoparto e nervosismo del bambino è casuale.