Riflessioni su come essere una brava mamma

Come affrontare la paura di non essere una brava madre

https://www.chicco.it/dw/image/v2/BJJJ_PRD/on/demandware.static/-/Sites-Chicco-Italy-Library/it_IT/dw8e6c50c4/site/advice-pages/Riflessioni_su_come_essere_una_brava_mamma/BRAVA_MAMMA .jpg

Diventare madri è un’esperienza per cui ci si trova sempre un po' impreparate; c’è chi già durante il periodo di gestazione o in cui si cerca di rimanere incinta, legge manuali, blog, indaga sulle esperienze di amiche, colleghe, familiari… ma c’è sempre qualcosa che sfugge, che ci lascia senza parole e ci sconvolge. Come dice il detto: “Tra dire e fare c’è di mezzo il mare!”.

Il bisogno di essere mamme perfette

Alcune mamme vivono la necessità di essere o sentirsi preparate, non solo all’evento, ma a tutto ciò che può capitare. Ricercano conferme, confrontano informazioni, e soprattutto, progettano e fantasticano su come il tutto dovrebbe procedere. Ma se poi qualcosa non va per il verso giusto? Tanti sono gli eventi, che con frequenza possono indurci a sentirci inadeguate, impreparate, facendoci vivere con angoscia la relazione tra noi, il bambino e il mondo. Sì, perché è proprio l’occhio del terzo che produce in noi il senso di essere sbagliati, giudicati, criticati.


Da dove nasce il bisogno di perfezione

A chi posso chiedere aiuto? O devo riuscire a farcela da sola? Posso chiedere aiuto ai nonni? Materni o paterni? Al partner? Ad amici? Assumere un aiuto in casa? Ma se non mi prendo cura io del mio bambino, sono lo stesso una “buona madre”? Da dove abbiamo imparato a dover essere perfette, performanti, “senza macchia e senza paura”?

  • Il mondo, la società. Noi tutte cresciamo con delle aspettative su come debba essere una “buona mamma” e molte di queste informazioni provengono dal contesto allargato in cui viviamo. La cultura, i media e il “senso comune” impattano su di noi mostrandoci la loro visione di come vanno fatte le cose. 
  • Le relazioni con gli altri. Anche all’interno della cerchia di relazioni più strette, possiamo intravedere un intreccio di credenze e aspettative sul ruolo di madre. Prendiamo ad esempio, lo scambio di commenti che riceviamo o intercettiamo da parte di amic*, collegh*, conoscenti, o anche tra i nostri familiari.
  • Il nostro compagno Anche il nostro compagno può avere un’idea su come educare e crescere un bambino che è importante conoscere e discutere insieme.

L’importante è conoscere e accettare se stesse

Ebbene, prima di conoscere il parere del mondo, della cultura e della società, tutte noi abbiamo già maturato delle profonde credenze sul ruolo di mamma: dalla nostra madre. Nel bene e nel male, lei ci è stata da primo esempio. Ognuno di noi ha più o meno in mente cosa vorrebbe replicare dei suoi insegnamenti e cosa invece non vorrebbe ripetere. Noi tutte abbiamo avuto esperienza di quella che è la nostra storia personale. E come è stata la nostra mamma? Quali aggettivi useremmo per descrivere la relazione con noi da bambine? Quanto tempo passava con noi?

Vero è che è passato del tempo da quando eravamo noi le bambine, ed i cambiamenti nella società hanno indotto anche enormi cambiamenti negli stili genitoriali, nelle nuove esigenze delle coppie e nella struttura delle neo-famiglie. Non dimenticare il passato è fondamentale per essere consapevoli di come si sta vivendo il presente e di ciò che in esso portiamo.

Conoscere se stesse, le proprie ansie, aspettative e paure non ci rende meno “brave mamme”, anzi, l’opposto. Mamme coraggiose che sanno e accettano di non essere perfette, e che sapranno trasmettere al proprio figlio la serenità e l’amore per crescere assieme.